Impianti in Rete
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Si tratta degli impianti collegati alla rete elettrica nazionale; è la tipologia che nel corso degli anni ha beneficiato delle forme di incentivazione, come i Conti Energia, o le detrazioni fiscali.
L’energia prodotta dall’impianto può essere direttamente utilizzata dall’utenza garantendo un risparmio di costi in bolletta (autoconsumo), mentre l’energia che viene ceduta alla rete sarà valorizzata a favore dell’utente con un contributo economico attraverso ad esempio il meccanismo dello scambio sul posto. Il grande vantaggio è che la connessione alla rete garantisce la regolarità della fornitura. Per aumentare la quota di autoconsumo si possono modificare gli stili di consumo dell’utenza, ma il mercato propone oggi anche diverse soluzioni come sistemi di controllo, monitoraggio e gestione automatica di carichi programmabili (lavatrici, lavastoviglie, pompe di calore, etc) e soprattutto i sistemi di accumulo, che ormaia accompagnano quasi sempre la realizzazione di un nuovo impianto.
Un impianto fotovoltaico classico è tipicamente composto da un certo numero di moduli fotovoltaici, un trasformatore (inverter), quadri elettrici in continua ed in alternata, contatori ed accessori vari.
I moduli fotovoltaici, vengono tipicamente collocati sul tetto dell’abitazione (falda inclinata o tetto piano) attraverso appositi sistemi di fissaggio e, dovendo captare l’energia del sole, vengono opportunamente orientati per massimizzare questa funzione. L’energia solare che raggiunge la superficie di ogni modulo, viene trasformata dalle celle solari, oggi particolarmente efficienti grazie a svariate nuove tecnologie costruttive, in corrente continua. La produzione elettrica istantanea totale dell’impianto, che è la somma della produzione dei singoli moduli, arriva all’inverter che la trasforma in corrente alternata, adatta ai nostri usi.
Alcuni inverter mantengono un display che fornisce alcune informazioni sul funzionamento del sistema e la quantità di energia prodotta. Accanto all’inverter viene collocato un contatore (di produzione) che misura tutta l’energia prodotta dall’impianto. L’energia così prodotta può quindi direttamente servire l’utenza se ci sono dei carichi in funzione. In questo caso si sta utilizzando la corrente dell’impianto, senza prenderla dalla rete (autoconsumo).
Il residuo fabbisogno elettrico che non potrà essere preso dall’impianto (es. di notte o in presenza di assorbimenti superiori alla produzione) continuerà a fornirlo la rete. Viceversa nei momenti in cui non c’è richiesta di energia, la corrente elettrica prodotta dal fotovoltaico verrà immessa in rete. Per misurare quindi l’energia che dalla rete entra in casa (da pagare) e quella che dall’impianto finisce in rete (che deve essere remunerata al titolare dell’impianto) il classico contatore elettronico monodirezionale non basta. Lo stesso perciò viene sostituito con un contatore bidirezionale, in grado di misurare i flussi sia in entrata che in uscita. Va segnalato che i moderni sistemi (inverter e batterie) hanno sempre soluzioni integrate di gestione elettronica delle esigenze dell’utenza, massimizzando l’utilizzo delle varie fonti, a partire da quelle fotovoltaica. Il tutto viene comodamente visionato dall’utente finale tramite moderni portali ed app specifiche.
La lunga durata e l’affidabilità di questi prodotti è ormai una certezza. Scegliendo prodotti costruti con alta qualità dei materiali e ben assemblati, sia ha la garanzia di una lunga durata di esercizio nelle migliori condizioni e quindi di un sicuro investimento.
Alla fine del 2013 erano 591.000 gli impianti fotovoltaici installati in Italia. (Rapporto annuale GSE 2013). I pannelli devono avere per legge una garanzia di prodotto di 10 anni, mentre le garanzie di rendimento dei moduli variano da produttore a produttore, ma comunque viene garantita al ventesimo o venticinquesimo anno una produzione residua di almeno l’80% di quella iniziale. Oggi i pannelli fotovoltaici hanno una potenza quasi doppia rispetto a quelli di una volta, su una superficie poco più ampia, ed i produttori forniscono garanzie di prodotto anche oltre i 20 anni. Gli impianti installati, al 30 settembre 2023, erano 1,5 milioni secondo fonte GSE
Gli inverter hanno una garanzia tipica di 10 anni, che, nel caso lo si ritenga opportuno, potrà essere estesa a 10 anni o oltre. Anche lo smaltimento a fine vita è disciplinato in modo chiaro dalle norme: con il D.Lgs. 49/2014 sono i produttori a doversi far carico dei costi, e a dover aderire a specifici Consorzio di smaltimento. A fine vita i moduli saranno trattati come un qualunque apparecchiatura elettrica, essendo stati inclusi tra i RAEE dalla norma sopra menzionata. Oggi, più che mai, ci sono tutte le condizioni tecnologiche e di garanzia per realizzare il tuo impianto fotovoltaico.